Questa estate io e il mio ragazzo, ospiti dei suoi parenti, abbiamo trascorso le vacanze a Boston: dodici giorni all'insegna di grandi passeggiate e molte soste gourmand per godersi i sapori “made in America”. Qualche volta, però, è capitato anche di restare a mangiare in casa. Ed è proprio durante uno di questi pranzi in famiglia che ho imparato questa velocissima ricetta.
Ma prima di postarla, devo parlarvi di un’altra mia grande passione (non l'ho già fatto, vero?): la fotografia. In questo campo sono una vera autodidatta. L’attrazione per questa forma d’arte risale alla mia infanzia, quando ero l’incaricata in famiglia di occuparmi delle foto ricordo delle nostre vacanze. All’epoca utilizzavo una vecchia Olympus, ovviamente a pellicola (il digitale è arrivato parecchio tempo dopo, ahimé!), e mi scatenavo con i click: qualche scatto dovuto a genitori e fratello e poi l’obiettivo era tutto per le piccole: niente paesaggi, ma solo particolari.
Quando mi sono trasferita a Roma, il mio ragazzo mi ha spinta a frequentare un corso base di fotografia e comprare una Reflex. Il miracolo non c’è stato e non sono diventata una grande fotografa, ma immortalare un oggetto, un raggio di luce che cade obliquo tra le foglie, un attimo nel trascorrere del tempo mi piace enormemente e mi rammarico di non avere più tempo per farlo. Una parte di me vorrebbe avere il coraggio di licenziarsi e andare a "bottega" da qualche fotografo per imparare i trucchi del mestiere. Ma questa è un’altra storia...
Questa premessa mi è servita per inserire in questo post (e spiegarne il perché) un link a Corriere.it, dove sono state pubblicate a corredo di una guida su Boston tre mie fotografie. Le prime che abbiamo mai avuto dignità di “stampa”: DoveViaggi.Corriere.it - Boston
Quando mi sono trasferita a Roma, il mio ragazzo mi ha spinta a frequentare un corso base di fotografia e comprare una Reflex. Il miracolo non c’è stato e non sono diventata una grande fotografa, ma immortalare un oggetto, un raggio di luce che cade obliquo tra le foglie, un attimo nel trascorrere del tempo mi piace enormemente e mi rammarico di non avere più tempo per farlo. Una parte di me vorrebbe avere il coraggio di licenziarsi e andare a "bottega" da qualche fotografo per imparare i trucchi del mestiere. Ma questa è un’altra storia...
Questa premessa mi è servita per inserire in questo post (e spiegarne il perché) un link a Corriere.it, dove sono state pubblicate a corredo di una guida su Boston tre mie fotografie. Le prime che abbiamo mai avuto dignità di “stampa”: DoveViaggi.Corriere.it - Boston
Prometto che d’ora in poi correderò le mie ricette con le fotografie dei miei piatti.
Ed ecco la ricetta di oggi:
Dosi precise per le polpette, come tradizione vuole, non ci sono: dovrete essere in grado di dosare gli ingredienti nella giusta misura tastando la compattezza dell'impasto (sono polpette, dunque non potrà essere troppo morbido) e naturalmente tararvi sul numero di polpette che vorrete fare.
Salmone
Maionese
Pangrattato
Sale
Pepe
Spezie varie
Prendete del salmone al naturale in scatola, versatelo in una terrina e aggiungete la maionese e il pangrattato finché non raggiungete la consistenza desiderata. Aggiungete all’impasto un pizzico di sale e del pepe. Personalmente non metto nessun'altra spezia perché la maionese dà già tutto il sapore necessario, ma se volete fare gli americani ed esagerare un po’ potete aggiungere un pizzico di curcuma, di curry o di coriandolo.
A questo punto, formate delle palline, appiattitele un poco, e cuocete in una padella con un filo d'olio finché entrambi i lati non sono ben cotti. In alternativa, mettetele nel forno per una ventina di minuti a 220 gradi.
Le polpette potranno essere accompagnate da riso basmati o da una semplice insalata di carote e cavolo cappuccio tagliati a julienne.
Ed ecco la ricetta di oggi:
Dosi precise per le polpette, come tradizione vuole, non ci sono: dovrete essere in grado di dosare gli ingredienti nella giusta misura tastando la compattezza dell'impasto (sono polpette, dunque non potrà essere troppo morbido) e naturalmente tararvi sul numero di polpette che vorrete fare.
Salmone
Maionese
Pangrattato
Sale
Pepe
Spezie varie
Prendete del salmone al naturale in scatola, versatelo in una terrina e aggiungete la maionese e il pangrattato finché non raggiungete la consistenza desiderata. Aggiungete all’impasto un pizzico di sale e del pepe. Personalmente non metto nessun'altra spezia perché la maionese dà già tutto il sapore necessario, ma se volete fare gli americani ed esagerare un po’ potete aggiungere un pizzico di curcuma, di curry o di coriandolo.
A questo punto, formate delle palline, appiattitele un poco, e cuocete in una padella con un filo d'olio finché entrambi i lati non sono ben cotti. In alternativa, mettetele nel forno per una ventina di minuti a 220 gradi.
Le polpette potranno essere accompagnate da riso basmati o da una semplice insalata di carote e cavolo cappuccio tagliati a julienne.
buoooone!!!
RispondiEliminase ti va passa da me che che c'è un nuovo post =)